L’età dell’arte
Interpretare un’opera d’arte significa compenetrare lo spirito di chi l’ha concepita e prodotta e, di conseguenza, la tensione vitale, il pathos, il sentimento che la stessa emana nel contesto di un’ indagine conoscitiva sopra l’ idea e la sua origine. Successivamente si giunge – spesso per intuizione intellettiva – al significato razionale o irrazionale, ed è tramite l’opera che si ricostruisce il mondo interiore dell’artista, come fosse la lettura di una mano metafisica o di una scrittura occulta. Interpretare è dunque rivitalizzare una comunicazione attiva per trasmetterla in maniera sintetica, immediata e comprensibile a tutti. L’arte esige rispetto perchè rappresenta il valore più alto della coscienza umana aldilà del tempo, ed è il riflesso della nostra civiltà più evoluta. Arte è percorso di conoscenza in qualunque forma essa si esprima. Il passato impone una rispettosa apologia perché da questo deriva la nostra identità culturale di oggi. Conoscerlo è necessario per comprendere i movimenti contemporanei, e le nuove tendenze. Il cammino dalla figurazione all’informale, dal classico al moderno è stato graduale e frutto di ricerche collegate fra loro, di concerto con la filosofia, la politica, la religione. L’epoca odierna – nella confusione dei valori e dei modelli formativi – impone onestà ideologica e competenza quali strumenti indispensabili per fare chiarezza, valutare e distinguere la verità di un’ opera dalla banale provocazione o dall’esercizio estetico fine a se stesso abilmente pubblicizzato dal mercato. L’arte contemporanea deve puntare senza timore al recupero della sua funzione più autentica, quella educativa, al fine di perpetuare un preciso momento della nostra storia. Il compito degli operatori del settore dev’essere volto a promuovere e favorire l’arte di qualità e contenuto, a dispetto dei fenomeni legati alle mode effimere ed ai falsi profeti, con lo sguardo attento alle nuove generazioni.
GIANCARLO BONOMO
critico e storico dell’arte